Monhud Ivano Palhevi

Monhud Ivano Palhevi

L'incredibile ma vera storia del figlio legittimo primogenito dello Scià di Persia Reza Pahlavi

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L’incredibile ma vera storia del figlio legittimo primogenito dello Scià di Persia Reza Pahlavi

Quello che sto per raccontarvi ha dell’incredibile e se purtroppo non l’avessi amaramente vissuto sulla mia pelle, io stesso stenterei a crederci.
Per forza di cose
 non tutti i possibili interrogativi potrebbero trovare una loro piena risposta in questa sede ma, nonostante tutto, credetemi perché quanto sto per dire è assolutamente vero.

E che dico la verità lo dimostra il fatto che, se fossi solo un visionario od un povero pazzo, come da sempre hanno tentato di farmi passare, nessuno e tanto meno le varie Autorità, si sarebbero dato tanto da fare per dimostrare il contrario. Un illuso fa semmai compassione non paura! Invece…

In base al mio passato in buona parte documentato, io sono nato a Teheran (allora Persia oggi Iran) il 12 novembre 1957 da Aryamehr, Mohammed Reza Pahlavi, Shah in Shah di Persia, e dalla Principessa Maria Gabriella di Savoia.

Sulla mia carta d’identità n. AJ3528634 rilasciata dal Comune di Peveragno il 27.12.2003 si dichiara che il mio nome sarebbe Tassone Ivano nato il 20 novembre 1957 a Cuneo (CN) – atto n.1126 p.1 s.A -.

Nell’ultimo processo civile, intentato per vedere finalmente riconosciuta la mia vera identità, si scrive che io sarei “Ivano Tassoni nato a Peveragno (CN) il 20 novembre 1957 (registro degli atti di nascita dell’anno 1957, parte II, serie A, n. 21)”.

Dove sta la verità ?
Sono nato a Teheran come io stesso affermo, oppure a Cuneo come scritto sulla mia carta d’identità od invece a Peveragno come recita la comunicazione di Cancelleria del Tribunale di Roma ?

Chi sono veramente io ?
Monhud Pahlevi Savoia Garro oppure semplicemente Tassone Ivano?

Ma questo è solo uno dei tanti interrogativi e “misteri” della mia vita ai quali quanto sto per narrare può dare una risposta. Anche perché un motivo a tutto questa assurdità c’è. Ed è molto, molto grande, come vedremo.

Ecco il racconto della mia nascita e della mia vita come mi è stato raccontato e io stesso ricordo.

ECCO LA MIA STORIA


Le autorità italiane (statali e locali) attestano che sono solo Tassone Ivano. E certificano che sono solo figlio di Eugenio Tassone e Lucia Garro.

Lucia Garro ha dichiarato, fornendo particolari importanti, che c’è stato uno scambio di bambino alla nascita del suo secondogenito. Era a fine gravidanza: sulla cartella clinica il peso del bambino è stato corretto da 3.950, in 2.950; ma Lucia ha categoricamente negato che fosse vero tale peso. Il bambino, a lei consegnato dopo alcune ore, non pesava più di 1.700gr.

Una volta hanno addirittura preteso il permesso della Procura della Repubblica per il rilascio di un certificato integrale di nascita di Tassone Ivano. Non hanno mai rispettato né vogliono rispettare i miei diritti: Ma perché?

I Governanti italiani, laici integerrimi, vogliono costringermi a credere in un miracolo genetico, sostenendo che io sono figlio di Eugenio Tassone e gli assomiglio in tutto. Garro Lucia , parlando di Ivano non lo chiamava mai suo figlio. Invece, Eliodoro lo diceva suo figlio: testualmente: mio figlio Eliodoro; lui, Eliodoro, è mio figlio.

Io però non ho avuto mai nessun diritto né di eredità, (dopo la morte di Lucia), né di accesso alle somme cospicue di denaro, pur essendo cointestatario in molti c/c bancari. Ora sono senza soldi.

Lucia Garro ha dichiarato ripetutamente ed a varie persone che io non sono assolutamente figlio di Eugenio Tassone e neppure suo. All’anagrafe di Cuneo hanno ripetutamente risposto che come Tassone Ivano ero soggetto inesistente.

Ma sono stato temporaneamente affiliato a lei  dal Tribunale dei Minori. Nei vari uffici dell’anagrafe e in Tribunale hanno sempre affermato che esistevano nei miei confronti documenti di filiazione. Mai li hanno consegnati, rimandandomi da un ufficio all’altro.

Alla presenza di testimoni ho visto nei registri consultati note riguardanti la mia vera identità. I funzionari addetti, nonostante fosse chiaramente mio diritto averli, non me le hanno mai consegnate..